Argentina

Le suore della Provvidenza sono arrivate a Santa Fé, nella parrocchia di S. Rosa da Lima, il 27 settembre 1998. Sono arrivate con il cuore pieno di speranza anche se sapevano che quella non era una realtà facile, essendo una zona di periferia, zona di violenze, di aggressioni, di prostituzione, di delitti di ogni genere; zona caratterizzata da una grande paura, con un popolo carente di pane e di DIO, anche se non privo di valori. Sono state accolte con grande gioia e con molte aspettative; si può dire in verità, che sembrava che le amassero ancor prima di conoscerle.

In questo quartiere di Santa Fé ci sono circa 35.000 abitanti suddivisi in tre zone sud, centro e nord. E’ una parrocchia grande con situazioni di bambini a rischio perché coinvolti nella droga, di giovani senza un’occupazione e senza una preparazione culturale, di famiglie intere senza lavoro e di anziani senza sostegno; c’è mancanza di igiene, di cura e di salute.

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Il parroco ha affidato alle suore i servizi sociali esistenti, come la “Casita de los chicos”, nella quale vengono seguiti bambini e adolescenti a rischio e la “casa di S. Gioacchino” per l’assistenza infermieristica, la promozione umana e cristiana; il tutto con la collaborazione di alcuni laici di buona volontà.

Le sfide della realtà giovanile a Santa Fé sono tante, specialmente in questo quartiere di violenza. In tutto, comunque, le suore sono accompagnate dai segni della Provvidenza; segni tangibili che hanno contagiato anche la gente, che ha imparato a dire: “Dio provvederà”.

Con la nuova legge del governo, che da un sussidio per ogni figlio, tante ragazzine di 14 – 15 anni vedono nella gravidanza un’opportunità economica. I soldi che ricevono poi non li usano per i figli, ma li spendono nelle tante altre cose superflue che il consumismo propone.

Di fronte a questa povertà morale, le suore cercano di dare una formazione umana e religiosa a tutti coloro che si avvicinano. Lo fanno tutti i giorni stando in contatto con le varie fasce sociali: bambini, adolescenti, giovani, adulti e anziani.

Nei due centri “Corazon de Maria” e “Casita de los chicos”, in principio le suore hanno incominciato a occuparsi delle mamme, stando con loro, aiutandole a scoprire il senso e il valore della vita. Poi, insieme a loro, le suore hanno organizzato tante diverse attività per i bambini. E’ questo un modo molto efficace per tenere lontano i bambini dalla strada, dove c’è tanta droga, violenza e ogni genere di pericolo.

Nella “Casita de los chicos” ci sono due gruppi di bambini dai 3 ai 5 anni. Con i più grandi le attività che si fanno sono il dopo scuola, il calcio, la manualità e l’informatica. A metà pomeriggio tutti i bambini fanno una buona merenda. Non danno da mangiare perché le scuole materne che frequentano la mattina forniscono anche il pranzo. In questa casa ci sono oltre 180 bambini e nell’animazione sono impegnate circa 25 mamme. Una volta al mese per le mamme viene fatto un corso di formazione umana e cristiana. Periodicamente viene fatta anche una visita alle famiglie dei bambini; è un modo per stare più in contatto con la loro realtà.

Nel “Centro Corazon de Maria”, le suore lavorano con circa 200 famiglie, ma di bambini ne hanno quasi 300. Le attività che fanno sono la scuola per gli adulti, l’accompagnamento della famiglia e la formazione delle mamme, insegnando loro anche alcune attività manuali, come la lavorazione del vimini e la pittura su tela e legno. Con i bambini fanno il dopo scuola e forniscono loro una merenda consistente. Tutti i sabati li dedicano alla catechesi dei bambini, degli aduli e dei giovani.