Missione di Ahepè

Il villaggio i bambini e le donne
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Quando pensiamo alle donne Africane, ci vengono in mente soltanto i loro sorrisi, i loro canti e la gaiezza che trasmettono anche quando il lavoro è faticoso. Le donne africane costituiscono veramente la struttura portante nella vita di questa società. Nei villaggi si vedono costantemente all’opera con mortai, setacci, pentole arroventate dal fuoco a legna; occupate a lavorare i prodotti della terra per preparare farine, oli, distillati e quanto può essere utile alla sussistenza delle numerose bocche che affollano le loro mense. Nei campi sono ancora loro che prevalgono sugli uomini nei duri lavori di zappatura, di raccolta e di trasporto dei frutti della terra. Nei mercati, diventano abili, pazienti e instancabili venditrici; camminano tra la gente e si esibiscono come tante “circensi” con incredibili piramidi di oggetti e alimenti in perfetto equilibrio sulla testa. Sono infine madri forti ed amorose e per i loro figli sognano come solo una madre sa fare. E qui in Africa i sogni sono veramente molti. Uno dei più ambìti è che i loro figli possano studiare ed avere una vita migliore della loro, ma, purtroppo, molto spesso tutto questo rimane solamente un sogno.

Foyer
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Se per molti bambini, soprattutto nei villaggi, non è possibile accedere nemmeno all’istruzione elementare e tanto meno a quella superiore, alle ragazze ciò è precluso. La cultura africana le ha destinate alla famiglia; e qui gli studi superiori non solo non sono necessari,  ma sono considerati un impedimento.

Ad Ahepé le suore operano nel “Foyer Padre Luigi” voluto per dare alle ragazze, senza mezzi né istruzione, la possibilità di imparare a leggere e scrivere e imparare una professione per fare in modo che diventino donne consapevoli e brave mamme.

È importante far capire alle ragazze dei villaggi quanto sia pericolosa la mentalità che fa loro credere che, andando nella capitale, potranno facilmente guadagnarsi da vivere. In realtà vanno incontro ad una vita di stenti e di grandi privazioni, cadendo spesso nel giro della prostituzione, poiché la città offre difficilmente la possibilità di un lavoro dignitoso.

La formazione della ragazza nel “Foyer” ha una durata di quattro anni: il primo anno è di apprendimento di base, alla fine del quale ognuna sceglie la propria specializzazione per diventare sarta, pittrice su tessuto e batik, lavoratrice di tintoria, tessitrice o parrucchiera. Alla fine dei quattro anni, viene rilasciato loro un diploma, riconosciuto dallo Stato, che permetterà loro di aprire un proprio atelier e diventare a loro volta formatrici di altre ragazze.

Il programma prevede anche dei corsi di alfabetizzazione per ottenere il diploma di scuola elementare.

Scuola Materna
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Accanto alla chiesa parrocchiale era stata costruita nel 1998 una piccola scuola materna per i bambini, ma, col passare del tempo,  era divenuta pericolante e fatiscente.

La Provvidenza, che previene ogni opera di bene, anche questa volta arrivò in maniera inaspettata. Una famiglia, che desidera mantenere l’anonimato, ha donato alle suore la somma necessaria per la costruzione di una scuola materna completamente nuova.

Scuola Elementare

Completata la scuola materna la Provvidenza non ha tardato a manifestarsi nuovamente con un’altro finanziamento per la costruzione di due fabbicati per la scuola elementare. In questo modo si è potuto completare l’opera educativa della missione di Aéhpé coprendo tutto il processo formativo, dalla scuola materna alla scuola professionale.